Per avere il pollice verde – scrive Russell Page – è necessario avere anche un cuore verde: bisogna aver sviluppato la capacità di conoscere e amare gli esseri viventi.
Storie di persone che hanno dedicato al giardino molta passione, molta energia e che hanno ottenuto dal giardino il dono di provare l’emozione più grande, quella dell’uomo che sfiora il divino, creando.
Un invito a scoprire la bellezza di plasmare un pezzo di terra per farne un paradiso, a comprendere che prendersi cura di un giardino è prendersi cura di sé…
Non importa la dimensione del pezzo di terra: si può vivere il giardino anche su un terrazzo, su un balcone, curando delle piante in vaso. Importa soltanto il desiderio di creare bellezza interagendo con la natura, per stare bene con se stessi e con il mondo. Il giardino è il luogo in cui possiamo sentirci parte dell’Universo, parlare con Dio, dialogare con chi non c’è più… Possiamo sentirci poeti, scultori, architetti, artisti, perché il giardino è a tutti gli effetti un’espressione artistica. Ai migliori giardinieri, non a caso, si riserva il titolo di Maestro, come agli artisti.
In giardino si possono vestire di fiori anche i dolori più grandi, le delusioni più cocenti. Il nero non esiste. Si possono trasformare le energie negative in energie positive. Il giardino è un luogo alchemico. È il terreno in cui coltivare i propri sogni, che non potranno fiorire se non a costo di un duro lavoro, di un impegno costante, determinato. Non è utopia, è una realtà possibile.